Mirza Homayoon Mohebi

 

L’arresto di Jafar Gholi Khan, la ribelle Esfahans e dintorni

 

 

Cenni storici

Cose da vedere

Il nome Domab é citato in alcuni documenti antichi dove ci si riferisce a “Valle verde di Moradabad”. Sulla base di questa citazione si ritiene che il nucleo centrale si trovasse all’interno dell` attuale cittá di Moradabad. Il piú antico oggetto ritrovato a Domab é un candelabro di pietra (Pisuz) con inciso “Maestro Shaban 1112”. Questo oggetto si trovava nei pressi di una palude intorno ad una sorgente (Ghanats).
Il villaggio di Domab inizia a esistere come tale tra il 1721 e il 1771. Questo villaggio ha quindi circa trecento anni e possiede numerosi monumenti appartenenti a epoche diverse.
Si racconta che a fondare Domab siano stati i fratelli Moheb e Saleh, provenienti da Khorassan.
Costoro fondarono la città e ne gettarono le basi dello sviluppo economico. All´origine si trattava di una fattoria circondata da terreni coltivabili irrigati da una serie di canali in parte sotterranei (Ghanat). Nei primi tempi, la fattoria Moradabad ed i territori circostanti erano sotto il controllo di Dehagh, un villaggio limitrofo.
Il piú famoso personaggio di Domab fu Hadj Hassan Domabi, come risulta dai racconti dei figli di Moheb. I residenti di Domab comprarono la fattoria Moradabad dalla cittá di Dehagh, seguendo cosí il consiglio di Hadj Hassan. Costui, piú tardi, fece registrare il nucleo di Domab come colonia indipendente e ottenne i relativi documenti per comprovarlo. Fu lui a costruire dei bagni pubblici (Hammam) e piú tardi una moschea (Masjed). In seguito fece erigere la piú grande cittadella fortificata della regione per proteggere il villaggio. Malgrado Domab possedesse giá numerose rocche di difesa, la costruzione di una nuova cittadella comportó la centralizzazione del potere e rese il villaggio piú sicuro. Si racconta che all´interno della cittadella si trovassero, in certi periodi, fino a 100 tonnellate di frumento. Durante gli anni della guerra accadde che alcuni criminali comuni convinsero con l´astuzia le truppe governative a cannoneggiare la cittadella. In questo modo si voleva costringere gli abitanti ad aprire le porte della cittá permettendo ai ladroni di saccheggiare le scorte di grano. Tuttavia, l´attacco fu respinto grazie alle possenti fortificazioni.
Dopo le due guerre mondiali, che vengono ricordate dagli abitanti come “Piccola carestia” e “Grande carestia”, i contrasti tra Domab e i villaggi circostanti di Eschan, Rahmatabad e Khundab sono alcuni dei fatti importanti nella storia della città.