|
Il nome Domab é citato in
alcuni documenti antichi dove ci si riferisce a “Valle verde di
Moradabad”. Sulla base di questa citazione si ritiene che il
nucleo centrale si trovasse all’interno dell` attuale cittá di
Moradabad. Il piú antico oggetto ritrovato a Domab é un candelabro
di pietra (Pisuz) con inciso “Maestro Shaban 1112”. Questo oggetto
si trovava nei pressi di una palude intorno ad una sorgente
(Ghanats).
Il villaggio di Domab inizia a esistere come tale tra il 1721 e il
1771. Questo villaggio ha quindi circa trecento anni e possiede
numerosi monumenti appartenenti a epoche diverse.
Si racconta che a fondare Domab siano stati i fratelli Moheb e
Saleh, provenienti da Khorassan.
Costoro fondarono la città e ne gettarono le basi dello sviluppo
economico. All´origine si trattava di una fattoria circondata da
terreni coltivabili irrigati da una serie di canali in parte
sotterranei (Ghanat). Nei primi tempi, la fattoria Moradabad ed i
territori circostanti erano sotto il controllo di Dehagh, un
villaggio limitrofo.
Il piú famoso personaggio di Domab fu Hadj Hassan Domabi, come
risulta dai racconti dei figli di Moheb. I residenti di Domab
comprarono la fattoria Moradabad dalla cittá di Dehagh, seguendo
cosí il consiglio di Hadj Hassan. Costui, piú tardi, fece
registrare il nucleo di Domab come colonia indipendente e ottenne
i relativi documenti per comprovarlo. Fu lui a costruire dei bagni
pubblici (Hammam) e piú tardi una moschea (Masjed). In seguito
fece erigere la piú grande cittadella fortificata della regione
per proteggere il villaggio. Malgrado Domab possedesse giá
numerose rocche di difesa, la costruzione di una nuova cittadella
comportó la centralizzazione del potere e rese il villaggio piú
sicuro. Si racconta che all´interno della cittadella si
trovassero, in certi periodi, fino a 100 tonnellate di frumento.
Durante gli anni della guerra accadde che alcuni criminali comuni
convinsero con l´astuzia le truppe governative a cannoneggiare la
cittadella. In questo modo si voleva costringere gli abitanti ad
aprire le porte della cittá permettendo ai ladroni di saccheggiare
le scorte di grano. Tuttavia, l´attacco fu respinto grazie alle
possenti fortificazioni.
Dopo le due guerre mondiali, che vengono ricordate dagli abitanti
come “Piccola carestia” e “Grande carestia”, i contrasti tra Domab
e i villaggi circostanti di Eschan, Rahmatabad e Khundab sono
alcuni dei fatti importanti nella storia della città. |